In questo disco Waters (che ormai vanta la leadership indiscussa
del gruppo) affronta i temi orwelliani dell'alienazione
indotta sugli esseri umani dall'industrializzazione, ma
almeno due dei quattro temi che compongono l'album provengono
dalle stesse sedute di Wish You Were Here. Gli uomini diventano
alla stregua di animali (“Pigs On The Wings”, “Dogs”, “Sheep”)
e i brani sono lunghi e prolissi. Quasi rabbioso nella sua
invettiva, l'album è criticato per una certa inconcludenza
e per l'abbandono di una forma rock ritenuta più appropriata
al gruppo. Mentre Waters lavora alacremente allo script
del nuovo progetto della formazione, Gilmour e Wright (relegati
a un ruolo compositivo marginale) si dedicano all'incisione
dei rispettivi esordi solistici, David Gilmour e Wet Dream,
entrambi del 1978. Tutte le paranoie personali di Waters
trovano nuovamente sfogo nel doppio LP The Wall (novembre
1979), una mastodontica opera rock imperniata sull'incomunicabilità
tra la star e il pubblico. L'album ha una gestazione lunghissima
e particolarmente laboriosa, impegnando al massimo la band
con il produttore Bob Ezrin. Con oltre 20 milioni di copie
vendute (meno di Dark Side Of The Moon, ma occorre tenere
presente che The Wall è un album doppio) diventa uno dei
maggiori successi del gruppo, grazie anche al singolo “Another
Brick In The Wall (Part 2)”, un inno antiautoritario di
grande effetto. The Wall si materializza come uno dei progetti
più ambiziosi della band e prevede anche una versione cinematografica,
realizzata nel 1982 con la regia di Alan Parker e con il
cantante dei Boomtown Rats Bob Geldof protagonista nel ruolo
del dittatore pazzo Pink.
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Il tour (composto di 29 date in sole 3 città: New York,
Los Angeles e Londra) si distingue per alcune trovate
scenografiche strabilianti: nella finzione scenica,
un aereo da guerra si schianta sul palco e per parte
dello show i musicisti sono provocatoriamente sostituiti
sull'immenso palco da controfigure che suonano in playback.
Nonostante il conseguente, enorme successo dell'operazione,
è il preludio allo smembramento del gruppo, a tutti
gli effetti ridotto a una creatura di Waters in cui
Gilmour, Mason e Wright appaiono come comprimari di
lusso spesso sostituiti da altri session man (il celebre
assolo di chitarra di “Another Brick In The Wall” non
è opera di Gilmour, bensì del chitarrista fusion Lee
Ritenour). |
È Wright il primo ad andarsene, durante la lavorazione di
The Final Cut (aprile 1983), un disco in cui Waters esplora
il mancato rapporto con il padre deceduto durante la Seconda
Guerra Mondiale. L'album (che molti ipotizzano confezionato
con gli "scarti" del precedente, data la presenza di alcuni
brani nel film di Parker) segna la definitiva rottura con
Gilmour e Mason. Con il 1984 il gruppo non esiste più: Gilmour
pubblica l'ottimo About Face (febbraio 1984), Wright incide
Identity (1984), Nick Mason Profiles (1985), ma l'unico
che ottiene un buon riscontro dalla nuova attività solista
è Waters con il concept album (seguito da un tour) The Pros
And Cons Of Hitch-Hiking (1984). Gilmour è moderatamente
attivo anche sul fronte delle collaborazioni, apparendo
(tra l'altro) al "Live Aid" (1985) a fianco di Bryan Ferry,
in alcuni dischi di Grace Jones e Arcadia e, nel 1986, forma
i David Gilmour & Friends (insieme all'ex-Bad Company Mick
Ralphs). Quando nel 1986 Waters dichiara ufficialmente la
propria intenzione di non resuscitare i Pink Floyd, Gilmour
e Mason insorgono: scaturisce una lunga battaglia legale
sull'utilizzo del nome e, alla fine, Waters (apertamente
schierato nel dichiarare i Pink Floyd una forza creativa
spenta) perde la causa. Nel 1987 il nome della band svetta
sulla copertina di A Momentary Lapse Of Reason, un disco
governato da Gilmour e Mason (con un modesto appoggio di
Wright e l'impiego di affermati session men) che Waters
(nel frattempo titolare dell'album solistico Radio K.A.O.S.)
definisce “un falso da quattro soldi”, a causa della riproposizione
di quelle atmosfere maestose e oniriche tipiche del passato.
Ai nuovi Pink Floyd manca la credibilità e l'inventiva
dei tempi migliori, ma ciò non impedisce all'album
di essere un bestseller, grazie anche alla popolarità
dei singoli “Learning To Fly”, “On The Turning Away”
e “One Slip” adottati da una nuova generazione di
appassionati (la maggior parte dei quali ignora addirittura
l'esistenza dei primi lavori lisergici della band).
Una colossale tournée (dalla quale viene tratto il
doppio live Delicate Sound Of Thunder, pubblicato
nel gennaio 1988) porta il gruppo ad esibirsi di fronte
a milioni di persone in ogni angolo del pianeta, nel
corso di due lunghi anni. Un tour che include il discusso
concerto (danni compresi) tenuto su una chiatta nelle
acque di Venezia di fronte a una folla troppo numerosa
per la capacità recettiva della città lagunare. Per
l'occasione viene ingaggiato un cast stellare di interpreti
(Joni Mitchell, Van Morrison, Sinead O'Connor, Bryan
Adams, The Band ed altri), l'evento viene teletrasmesso
in mondovisione e pubblicato in videocassetta e cd.
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Nel 1994 il copione si ripete: The Division Bell è il nuovo
disco dei Pink Floyd dell'era Gilmour-Mason, con Wright
di nuovo stabilmente in formazione. L'album è leggermente
migliore del precedente, ma presta il fianco alle stesse
critiche: alla consueta povertà di idee si sopperisce con
una grande professionalità e con l'abilità nel ricreare
le inconfondibili atmosfere monolitiche e immutabili sia
dei temi affrontati (l'incomunicabilità) sia della musica.
Seguono un tour mondiale e un monumentale doppio dal vivo
(Pulse, 1995) nel quale viene riproposto per intero (per
la prima volta dal 1973) The Dark Side Of The Moon.
A 30 anni dall'esordio i componenti dei Pink Floyd sono
tranquilli e ricchissimi signori di mezza età che continuano
a giocare con un'inquietante creatura che ha subito una
metamorfosi simile alla decadenza evocata dai dischi più
belli dell'era-Waters. Nel frattempo, sono innumerevoli
i gruppi di punta della scena contemporanea il cui suono
è profondamente influenzato dallo "stile Pink Floyd": dai
Porcupine Tree ai Radiohead, dai Mercury Rev ai Labradford.
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