GIORGIO VALENTE    
 

Dopo il debutto con Fiorenzo Fiorentini, Silvio Spaccesi e Carlo Croccolo gli affidano i primi ruoli di rilievo.
Nel 1981 inizia la collaborazione con "Venetoteatro", con cui recita ne "I pettegolezzi delle donne" e "L’impostore" di Goldoni, rispettivamente per le regie di Sandro Sequi e Giancarlo Cobelli, che lo dirige nuovamente in "Romeo e Giulietta" di Shakespeare. Dal 1984 si specializza in ruoli brillanti, soprattutto nel teatro musicale.
Tra l’altro, nella stagione 86-87 partecipa a "I tre moschettieri", esperimento di teatro "seriale" dello Stabile dell’Aquila: nelle 150 repliche ricopre diversi ruoli, da Planchet al boia di Lille.
Al 1989 risale il suo incontro con l’operetta e con Sandro Massimini, che gli affida il prestigioso ruolo di Sigismondo ne "Al Cavallino Bianco".
Da quel momento e fino al 1996 (anno dello scioglimento della compagnia) ricopre la parte di attore comico-brillante di tutte le produzioni di Massimini e cioè "La danza delle libellule", "La principessa della Czarda", "La vedova allegra", "My fair lady", nel musical "Victor Victoria", e infine ne "Il paese dei campanelli" e "Acqua cheta".
Nel 1998-99 ha interpretato il ruolo di Pietro nella "Rappresentazione della Passione" per la regia di Antonio Calenda.